Care e cari,
ben trovati! Settembre è il mese delle cose
che cominciano… molti studenti hanno iniziato a studiare italiano, partecipando
ai nostri corsi a Venezia
e Trieste.
Noi siamo felici e stiamo bene: il clima è piacevole, l’estate non è ancora
finita e stiamo lavorando ai prossimi mesi e ai prossimi corsi, in presenza e online.
Il brano scelto per questo mese è tratto da Azzurro: stralci di vita, l’ultimo libro di Curzio Maltese, uno scrittore, giornalista e
politico italiano che è mancato quest’anno, subito dopo aver terminato la
scrittura di questa sua ultima opera.
Il libro racconta gli avvenimenti della vita dello scrittore che si intrecciano
con la storia dell’Italia
contemporanea. Le espressioni culturali dell’Italia degli ultimi sessantacinque anni, come il cinema, la musica, il calcio, la politica, sono protagoniste
assolute dell’opera di Maltese.
Vi lascio con questo testo che racconta un
viaggio a bordo di una FIAT 500!
Un carissimo saluto da Carola e da tutto il gruppo di Istituto Venezia!
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L’estate della mia vita è stata una vacanza con mia mia sorella, mia madre
e la sua collega Isabella: una donna simpatica, allegra, una perfetta compagna
di viaggio. Mia mamma aveva appena comprato la 500, un vero gioiello per noi.
Mi ricordo come la guardavo, come la guardavamo tutti. Andavamo in Calabria,
avevo 8 anni, fu un viaggio fiabesco. Non ho mai più
provato quel senso d’avventura. […] Era l’Italia del boom, fine boom per essere
più precisi. Un paese ancora ingenuo, allegro, rivolto
al futuro, dove perfino i poveri potevano
sentirsi felici. Ricordo una sosta di sera, ai bordi di una statale, per spiare una festa paesana in tutto e per tutto uguale a quella che
anni dopo avrei visto al cineforum nel Sorpasso, con le camicie sgargianti dei contadini che ballavano il twist. Unica differenza, che
qui si ballava Romagna mia di Raoul Casadei. Da quel viaggio tornai con
una sete inestinguibile di sapere, mi feci
regalare atlanti e cartine geografiche e imparai un gioco che so fare anche
adesso, ma con una sciocca vergogna che
allora era orgoglio: disegnare a occhi chiusi e alla perfezione i confini dello
stivale. L’amore fisico, carnale, per la mia madre terra è rimasto
la mia personale forma di patriottismo. […] Io volevo sempre sentire Azzurro
con il mangiadischi arancione, non c’era la radio in
macchina. La versione cantata da Adriano Celentano e scritta da un certo Paolo
Conte, che allora non sapevo chi fosse. Per me era un capolavoro strano, che
non capivo bene ma ricordo la sensazione che mi provocava, i brividi, la gioia.
“Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me, mi accorgo di non
avere più risorse senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno…”,
la felicità era conoscere e cantare questa canzone. Tutti insieme. Il coro
dell’allegria.
o fiabesco: simile alle fiabe,
fantastico
o
ingenuo: senza esperienza, troppo semplice,
sprovveduto
o
perfino: addirittura
o
spiare: guardare di nascosto
o
sgargianti: molto colorate, vivaci
o
inestinguibile: che non si può
spegnere
o
sciocca: stupida, poco furba
o
stivale: nome che si usa per chiamare l’Italia, che
ha la forma della calzatura (la Puglia è il tacco d’Italia, la Calabria la
punta)
o
mangiadischi: giradischi portatile, lettore
musicale tipico degli anni ’60 (e non solo)
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