Care e cari,
spero che queste notizie vi trovino bene!
Noi stiamo bene e qui è ufficialmente arrivato
l’autunno. Le nostre classi sono piene di studenti che hanno scelto di
trascorrere un periodo a Venezia
e Trieste per frequentare i nostri corsi di italiano,
arte e cucina.
Abbiamo nuovi corsi online interessantissimi, che cominceranno il prossimo mese, di arte e architettura, per qualsiasi informazione potere visitare il nostro sito.
Pochi giorni fa abbiamo celebrato il centesimo anniversario della nascita di Italo Calvino (1923-1985), uno scrittore brillante del Novecento italiano.
Calvino ha scritto numerosi libri e racconti e di successo. Uno dei più celebri
(e, soggettivamente, il mio preferito) è Le città invisibili. In quest’opera, Marco
Polo – viaggiatore veneziano – dialoga con Kubilai Kan, grande
imperatore centrasiatico. I due parlano di città, raccontando luoghi fantastici e immaginari, ricchi di memorie. Queste città hanno moltissimi elementi che
ricordano il luogo del cuore di Marco Polo, la città dove tutto è cominciato: Venezia.
Il testo scelto è l’incipit del libro, in cui si racconta l’importanza e la ricchezza
delle descrizioni di Marco Polo per il Gran Kan.
Vi lascio con queste parole che da Venezia
arrivano in tutte le vostre città, visibili e invisibili. Un saluto affettuoso a
tutti voi da Carola e da tutto il gruppo di Istituto Venezia!
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Non è detto che Kublai Kan creda a tutto quel che dice Marco Polo quando
gli descrive le città visitate nelle sue ambascerie, ma certo l’imperatore dei
tartari continua ad ascoltare il giovane veneziano con più curiosità e
attenzione che ogni altro suo messo o esploratore.
Nella vita degli imperatori c’è un momento, che segue all’orgoglio per l’ampiezza sterminata dei territori che abbiamo conquistato, alla malinconia
e al sollievo di sapere che presto rinunceremo a conoscerli e a
comprenderli; un senso come di vuoto che ci prende una sera con l’odore degli
elefanti dopo la pioggia e della cenere di sandalo che si raffredda
nei bracieri; una vertigine che fa tremare i fiumi e le montagne […]: è
il momento disperato in cui si scopre che quest’impero che ci era sembrato la
somma di tutte le meraviglie è uno sfacelo senza fine né
forma, che la sua corruzione è troppo incancrenita perché il nostro scettro possa mettervi riparo, che il trionfo sui sovrani avversari ci ha fatto eredi della loro lunga rovina.
Solo nei resoconti di Marco Polo, Kublai Kan riusciva a discernere, attraverso le muraglie e le torri destinate a crollare, la
filigrana d’un disegno così sottile da sfuggire al morso delle termiti.
o messo: messaggero, persona
che deve portare messaggi
o
ampiezza sterminata: grande dimensione
o
sollievo: liberazione da uno stato di
sofferenza
o
sandalo: tipo di legno
o
bracieri: recipienti in cui si mette la brace
accesa, per scaldare l’ambiente
o
sfacelo: crollo, decadenza, fine
o
incancrenita: malata
o
scettro: bastone del re
o
sovrani: regnanti, come re, imperatori, capi
o
discernere: distinguere, comprendere, capire
o
filigrana: intreccio di fili
o
termiti: insetti
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