venerdì 21 giugno 2024

notizie da Venezia e Trieste, marzo 2024

Care e cari,

ben trovati, spero che questa e-mail trovi bene tutti voi.

Noi siamo felici, stiamo bene e finalmente splende il sole. La
primavera è arrivata ed è molto bello passeggiare con temperature miti, cieli sereni, fiori che sbocciano, campi e tavolini dei bar che si riempiono di persone gioiose.

Tanti studenti trascorreranno parte della loro primavera con noi a Venezia e a Trieste, dove cominceranno nuovamente i corsi di gruppo dal 15 aprile.

Uno dei simboli della primavera è la rondine, un uccello migratore che fa ritorno in Italia e in Europa in questo periodo, dopo aver trascorso l’inverno al caldo. Il brano scelto per questo mese si apre proprio con l’immagine di questi uccelli, che danno il titolo al libro stesso: Rondini d’inverno di Maurizio de Giovanni. L’opera, del 2017, ha per protagonista il commissario Ricciardi ed è un giallo storico ambientato a Napoli.

Buona lettura, un saluto affettuoso a tutti voi da Carola e da tutto il gruppo di Istituto Venezia!

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Il ragazzo apre la porta e sente l’atmosfera. Ha imparato che c’è una sottile, quasi impercettibile variazione dell’aria che detta il clima dell’incontro; ogni volta è diverso, imprevedibile. Ci sono stati pomeriggi in cui di musica non si è fatto cenno, e gli argomenti sono risultati vari e incoerenti; solo alla fine il ragazzo ha compreso che hanno parlato di una canzone, o di più d’una, addirittura. Sono state quelle le lezioni più utili. Altre volte, dopo un brusco cenno di saluto, il vecchio ha suonato il suo magico antico strumento; e lui se n’è stato immobile, a osservare quelle dita deformate dall’artrite volare sul manico, rapito da un suono celeste e trasportato chissà dove da passioni antiche.
Perciò il ragazzo ha smesso di chiedere o sollecitare. Adesso aspetta, grato di essere stato accolto; grato di quello che riceve; grato di poter essere lì, nella stanza del tesoro, tra le
cataste di libri, seduto su uno scomodo sgabello a mezzo metro dalla poltrona di pelle consunta. Col tempo ha imparato a conoscere ogni frammento di quel caos regolato da un ordine illogico. Col tempo ha imparato. E sta imparando ancora.
Il vecchio è in piedi, di spalle, vicino alla finestra aperta. L’aria è dolce anche quassù; il pomeriggio imperversa sul mare. Le voci della città arrivano
attutite. E c’è uno stridio diverso, come una somma di fischi.
Le rondini, dice il vecchio. Sono tornate. […]
Buonasera, Maestro. Sì, è arrivata la primavera, si sente dal…
No. Non la primavera. Le rondini. Queste sono le rondini. Non le senti?
Il vecchio ha parlato con durezza, infastidito e
tagliente. Non ha precisato, ha espresso un concetto diverso. Le rondini sono una cosa, la primavera un’altra. Il ragazzo annuisce, in fretta. Certo, certo, Maestro. Le rondini, sì.
Fanno il nido nella
grondaia che passa vicino al davanzale. Non hanno paura di me, sai? Io mi affaccio e loro continuano ad andare e venire, andare e venire. Poi di colpo scompaiono. Penso sempre che una volta o l’altra, con tutte queste macchine, con i gas e i rumori, con il caldo e il freddo che arrivano improvvisi, non ritorneranno più. Invece tornano.
Il ragazzo annuisce alle spalle del vecchio,
scioccamente. L’inizio del discorso è quasi sempre incomprensibile, poi diventa chiaro. Di solito.
La voce è bassa, quasi
gracchiante; diversa da quando canta. Le rondini, sai. Le rondini non conoscono niente. Non guardano il mondo. Vanno, tornano. Pensano a sé stesse, le rondini. Io negli anni mi sono fatto un’idea, sulle rondini. Credo che sognino. Ma un sogno solo.

o   impercettibile: che non è possibile percepire, sentire

o   cenno: segnale, espressione, gesto d’intesa

o   incoerenti: senza serietà, pieni di contraddizioni

o   brusco: esibisce, mette in mostra

o   cataste: quantità che esprime abbondanza di volume

o   consunta: consumata

o   attutite: smorzare, mitigare, rendere qualcosa più debole

o   stridio: rumore fastidioso

o   fischi: suono che si emette con la bocca, facendo passare il fiato tra le labbra

o   tagliente: come un coltello

o   grondaia: canale che riceve l’acqua piovana, la pioggia

o   davanzale: elemento, mensola che sta davanti alla finestra

o   scioccamente: in modo sciocco, stupido

gracchiante: parlare con voce stridula, simile a quello degli uccelli

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