venerdì 21 giugno 2024

notizie da Venezia e Trieste, gennaio 2024

Care e cari,

ben ritrovati e tanti cari auguri di buon anno nuovo: che sia un 2024 splendido!

Noi stiamo bene e molti studenti hanno scelto di cominciare l’anno studiando l’italiano a
Venezia e a Trieste. Ci sono molti corsi di lingua e cultura italiana in programma: online e in presenza.  
Qui siamo alla vigilia di uno degli eventi più intensi della città: il
Carnevale! Nell’attesa delle maschere, delle sfilate e dei cortei… ci stiamo godendo i dolci tipici di questa festività: le frittelle (in veneziano fritoe) e le chiacchiere (che in Veneto si chiamano galani o crostoli, e in ogni zona di Italia con un nome diverso: frappe, bugie, lattughe, cenci).
A proposito di
nomi, di parole e di chiacchiere: questo mese il testo che sto per presentarvi parla proprio di significati e di etimologia.

Il testo è estratto da Alla fonte delle parole, libro del 2019, di Andrea Marcolongo, grecista, scrittrice e giornalista. Il saggio esplora 99 parole scelte dall’autrice. Queste parole sono analizzate e studiate dalla loro origine al loro uso letterario e quotidiano. La ricerca è uno strumento prezioso per lo studio del linguaggio contemporaneo e per riscoprire la profondità e la bellezza di parole come mongolfiera, avventura, incubo, viaggio, fantasia e meraviglia.

Vi lascio alla lettura che esplora proprio i significati della parola meraviglia: che sia per voi un mese meraviglioso, ci sentiamo a febbraio con un nuovo testo!

Un carissimo saluto a tutti voi da Carola e da tutto il gruppo di Istituto Venezia!

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Meraviglia.
Provare meraviglia, dunque meravigliarsi.
Ma anche suscitare meraviglia, cioè meravigliare chi ci è
accanto.
La parola
discende dal latino mirabilia, «cose straordinarie, sorprendenti». […]
In francese è la merveille, in spagnolo la maravilla, in catalano la meravella, in portoghese maravilha.
Non servono grandi cose, spettacolari gesti o sorprese da circo per meravigliarci e per meravigliare.
È sufficiente guardarsi intorno. E trovare le parole che sappiano creare lo
stupore che si trasmette di sguardo in sguardo.
Quindi no, niente naso rosso da clown per meravigliare, né ridicoli
balzi da giullare: è necessario «l’eccellente», colui che sa accendere nel prossimo la luce della sorpresa.
Per Dante il meravigliare è strettamente connesso al dire, mai al fare – è il linguaggio, sono le parole a suscitare meraviglia.
In uno dei tanti dizionari che affollano la mia scrivania, ho
persino scovato un fiore che porta il nome scientifico di Mirabilis: è la «bella di notte», una pianta così stupefacente perché fa tutto il contrario di ciò che ci si aspetta. Se il girasole vive di luce, lei gira intorno alla luna: le corolle dei suoi fiori si schiudono al tramonto e sprigionano tutta la loro fragranza prima di chiudersi all’alba.
La sintesi migliore di
quest’etimo è forse di Gilbert Keith Chesterton, che così scrisse in Tremendous Trifles: “Il mondo non languirà mai per mancanza di meraviglie, ma soltanto quando l’uomo cesserà di meravigliarsi”.

o   accanto: vicino

o   discende: viene, proviene

o   stupore: sensazione di sorpresa, incredulità, stordimento

o   balzi: salti, scatti incontrollati

o   giullare: cantastorie, buffone

o   persino: perfino, addirittura

o   bella di notte: pianta con fiori colorati, di solito fucsia, bianchi o gialli

o   stupefacente: connesso allo stupore, meraviglioso

o   corolle: insieme dei petali dei fiori

o   sprigionano: diffondono nell’aria

o   fragranza: odore

o   etimo: significato

o   languirà: si distruggerà, sarà debole

cesserà: finirà

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